mercoledì 22 luglio 2009

Lambnacht


Il mio sguardo si perde in uno splendido tramonto: il mare sembra baciare le onde che si infrangono delicatamente contro gli scogli.

Lambnacht è un delizioso paesino a picco sul mare.
Jack ed io ci siamo trasferiti da poco qui, ed ancora non ci siamo del tutto abituati a questa atmosfera così surreale.
Al mattino siamo svegliati dal cinguettio degli uccelli e le nostre notti sono illuminate da romantici raggi di luna, che si uniscono voluttuosamente con le onde del mare.

Io e Jack avevamo tutti i problemi del mondo tranne uno: il sesso.
Fin dalla prima volta il sesso con lui è stato fantastico.
La nostra casa è adiacente ad una chiesa e le prime volte che facevamo l'amore mi sentivo profondamente in colpa.
Pian piano sto cercando di superare la cosa dicendo a me stessa che, anche se faccio del buon sesso prematrimoniale, in fondo sono una buona cattolica.

I pescatori del luogo dicono che c'è un fantasma che si aggira per queste meravigliose scogliere e che la sua presenza induce alla depressione ed al suicidio tutti gli abitanti.
Pare che l'ex proprietario di questa casa si sia tirato un colpo alla testa ma credo che la colpa non fosse del fantasma, bensì della malavita.

Eppure, da quando ci siamo trasferiti, ho uno strano senso di malessere che accompagna le mie giornate.
Ma forse è solo colpa del cambiamento repentino e della convivenza.
Andare a convivere con una persona non è mai facile.

Avevo conosciuto Jack su internet ed era stato amore a prima vista.
Erano i tempi in cui su MSN si potevano ricercare sconosciuti e noi ci siamo trovati per caso.
Ricordo ancora che sul mio profilo c'era la foto di un orsetto con un fiore in bocca.
Cosa avesse spinto Jack a contattare un orsacchiotto invece di una tettona tutto pepe è ancora un mistero.

Quando ci siamo incontrati per la prima volta avevo tanta paura: sono sempre stata contraria ad incontrare qualcuno conosciuto in chat.
Iironia della sorte dopo 3 anni siamo arrivati al punto di convivere.

E pensare che, fino a poco fa, vivevo con i miei zii in una caotica metropoli tutta caos e smog.
A confronto Lambnacht è un vero paradiso.

Per me è stata una fortuna allontanarmi dai miei zii.
Zia Carla è estremamente severa forse perché è costretta a vivere con zio Mike, che entra ed esce dalle cliniche psichiatriche.
Zio Mike è bipolare: alterna stati di forte euforia ad una fortissima depressione.
Fra i due stati d'animo non so quale sia il peggiore.

Per un certo periodo ho avuto paura anche io di essere pazza, ma gli psicologi mi hanno tranquillizzata e si sono limitati a prescrivermi delle pillole per i miei attacchi di panico.

Gli attacchi di panico sono, insieme alla depressione, un male diffusissimo nella nostra epoca.
Quando arrivano ti paralizzano e non c'è modo di liberarsene o di razionalizzarli, quando arrivano ti prendono e basta.

Aspettate un attimo, suonano alla porta, arrivo subito.

Eccomi.
Inge, la mia vicina, mi ha portato un pezzo di torta alle mele.

Inge è una donna stranissima: non credo sia cattiva, ma ha lo sguardo completamente perso nel vuoto, i suoi occhi sono freddi come il ghiaccio e la sua voce ha un suono austero e severo.
E' di origine tedesca, ma vive qui da tantissimi anni.

Si dice che da giovane abbia scandalizzato tutto il paesino prendendo il sole mezza nuda accanto al terrazzo della chiesa.
Ovviamente, tutti i fedeli non esitavano a guardarla prima ed a sparlarne poi.

L'altra notte sono stata svegliata dalle urla del prete.
Mi sembrava che inveisse animatamente contro qualcuno, così ho svegliato Jack ma lui si è girato dall'altra parte ed ha ripreso a dormire.

Incuriosita mi sono alzata ed affacciata al balcone: l'aria era fredda e la brezza di mare accarezzava i miei capelli.

Il prete urlava: "Vattene, tu non sei degna di stare qui, esci da questa casa, esci!".

Cosa stava dicendo? E a chi?

Lo scoprirete nella prossima puntata (forse....).

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