mercoledì 5 agosto 2009

Lambnacht: quinta puntata (Nduja il gatto che ulula).




Jack cominciò a tempestarmi di domande alle quali sinceramente non sapevo cosa rispondere.

Don Dario era sempre più strano e l'atmosfera di Lambnacht cominciava a diventare opprimente:
era come se, il cielo azzurro, il cinguettio degli uccelli e il flebile rumore delle onde che si infrangono sugli scogli gettassero un apparente velo di tranquillità in una cittadina tutt'altro che tranquilla.

Dissi a Jack che non avevo voglia di parlare, finsi di avere un mal di testa e mi chiusi in camera mia.

Cosa voleva dirmi Don Dario?
E contro chi urlava l'altra notte?
Perché Inge, la mia vicina, mi fissa con uno sguardo gelido e finge di essere gentile?

Lambnacht assomiglia sempre di più ad un paradiso abitato da diavoli.

Tutti questi pensieri mi impedivano di sentirmi tranquilla, anzi mi sentivo sempre più inquieta e
non sapevo cosa fare.

Cercavo di nascondere a Jack il mio stato d'animo. Angosciarlo non serviva a nulla.

L'unico che sembrava capirmi era Nduja, il mio gatto.

Non sò spiegarvi, ma era come se Nduja percepisse la mia angoscia e ne conoscesse il motivo.
Da quando ci siamo trasferiti anche lui è inquieto.

Da un paio di notti, poi, esce fuori il terrazzo, guarda in cielo e ulula.

Sinceramente non sapevo che i gatti ululassero. Per di più, lui è un maschio castrato quindi non dovrebbe fare queste cose.

Ultimamente, litiga sempre con un gatto nero che cerca insistentemente di entrare in casa.

Casa nostra non è mai buia perché è illuminata da un lucernario.

Nelle notti di luna piena, il buio del soggiorno è squarciato da bellissimi raggi di luna che creano un atmosfera molto surreale.

Nduia ulula o sul terrazzo o accanto al lucernario.

Il veterinario continua a dire che i gatti non ululano e che sono i lupi ad essere mannari e non i gatti.

Lui ci prende in giro, ma le occhiaie sotto i nostri occhi si gonfiano sempre di più.

L'altra sera Jack esasperato voleva picchiare Nduja, ovviamente mi sono messa in mezzo ed ho difeso il mio cucciolo senza mezze misure.

Nduja sarà anche un pò strano, ma quando io sono triste lui è lì con il suo motorino coccoloso sempre acceso.
Non sò cosa farei senza di lui....

Ogni tanto emette strani versi e saltella per tutta la casa, come se stesse parlando con qualcuno, ma che male c'è?

In fondo siamo tutti un pò pazzi....

Non mi vergogno a dirvi che, qualche sera fa, mentre ululava mi sono accucciata accanto a lui ed ho provato anche io il desiderio di ululare.

Ovviamente, ho desistito ma a dire la verità l'impulso era piuttosto forte....

E' come se, in alcuni momenti, Nduja ed io percepissimo le stesse cose e provassimo le stesse sensazioni.

Alcune volte ho l'impressione che cerchi di dirmi qualcosa, anzi ho l'impressione che sappia e percepisca cose che noi non riusciamo neppure ad immaginare...

Ma forse è solo la stana atmosfera di Lambnacht che mi sta suggestionando oppure no.....?

CONTINUA......

martedì 4 agosto 2009

Lambnacht quarta puntata (E' giusto che i preti facciano il voto di castità e quanti lo rispettano?)


Kling-kling...
Più che il campanello di una porta sembrava il clacson di una bicicletta, comunque, seccata andai ad aprire.

Con mia grande sorpresa scoprì che era Don Dario.

"Nikira, posso parlarti un secondo in veste informale?"
"Prego Padre si accomodi".

"Scusa se ti disturbo, ma sento il bisogno di parlare con qualcuno.

Tutti si confessano con noi, ma noi paradossalmente non abbiamo con chi parlare.

E' vero Dio è con noi, ma a volte si ha umanamente bisogno di qualcuno con cui parlare.
L'abito che porto mi è di un conforto infinito, così come la parola del Signore.
Ma ci sono volte in cui il mio io si sente soffocato dalla vesti che porto e non si tratta soltanto del voto di castità.

E' triste tornare a casa, non avere nessuno che mi aspetta, e pensare che sarà sempre così....
E' triste prendere i bambini degli altri in braccio e sapere che non potrò mai averne uno io.
E' difficilissimo tenere a bada il mio corpo quando sono vicino ad una donna che conosco da tempo e a cui, potendo, mi donerei anima e corpo.
Non fraintendere, non si tratta solo di sesso.

L'amore è qualcosa di ben più complesso che comprende e trascende il sesso nello stesso tempo.

Amo Dio con tutto me stesso, ma perché non mi è concesso di amare una donna?
Dio non dice forse di amare il prossimo?
E Perché Dio mi ha fatto uomo, se uomo non posso essere fino in fondo?" Concluse Don Dario.

Ero stupefatta da quelle parole e non capivo perché le avesse dette proprio a me.

" Vorrei tanto aiutarla, ma non so come".

Personalmente ho sempre trovato ingiusto ed inutile il voto di castità ma come potevo dirglielo?
E soprattutto era giusto farlo?

"Nikira, mi spiace averti turbata ma a volte la vita è difficile anche per me.
Nel mio ambiente ci sono molte persone realmente devote a Dio che si impegnano per aiutare il prossimo, ma ci sono anche persone che"....

Le sue parole furono interrotte dai passi di Jack.

"Amore sei tornato presto".

"Si, fortunatamente. Buonasera Padre".

"Salve Jack, stavo giusto andando via".

Don Dario mi strinse la mano ed andò via, fingendo una certa indifferenza.

Anch'io cercai di non far capire nulla a Jack anche se sentivo che moriva dalla voglia di tempestarmi di domande.....

Continua.....

lunedì 3 agosto 2009

Lambnacht terza puntata (lettera aperta ai miei genitori)




Ci sono attimi in cui mi sento disperatamente triste: i miei occhi si riempono di lacrime e la mia gola diventa sempre più secca.
Attimi in cui penso a tutto ciò che sono e che invece vorrei essere.
Attimi in cui soffro terribilmente perché sò di non essere come i miei genitori mi avrebbero voluta.

Da quando sono nata cerco di farmi amare da loro, di farmi accettare in qualche modo.
Eppure ogni volta che tento di avvicinarmi vengo sottilmente respinta.

Mia madre si sente responsabile per quello che è accaduto alla mia nascita e così mi allontana nella speranza di allontanare un senso di colpa da cui è straziata.
Un'ombra maligna che ha un terribile nome: depressione.

Mia mamma è depressa per colpa mia ed io non so cosa fare.
Mi manca terribilmente ma ogni volta che cerco di avvicinarmi a lei lei mi induce a scappare.

Ciò che mi è accaduto non è stato colpa sua eppure lei continua a sentirsi colpevole ed il suo senso di colpa fa star male anche me.

Mio padre si è ricordato di essere tale quando io già ero grande, quando ormai era troppo tardi per indirizzarmi, per mostrarmi la via giusta.
Ora mi da tanti buoni consigli che purtroppo non posso più seguire.

Ed io, io mi sento uno schifo perché la depressione ha colpito anche me.
Perché sempre più spesso penso di non essere adatta a questa terra di squali in cui mi sento sempre più un pesce fuor d'acqua.

Quante volte ho detto ai miei genitori:" ti voglio bene" nella speranza di costruire finalmente un rapporto con loro e quante volte l'idillio è durato solo poche ore.

Mi dispiace profondamente di non essere come loro vorrebbero e soffro terribilmente perché non riesco a costruire un rapporto con loro.
Mi sento rifiutata e quindi scappo. Scappo nella speranza che loro si accorgano della mia assenza.
Ora sono quì a Lambnacht e scrivo queste poche righe pensando a loro, ben sapendo che non le leggeranno mai che forse un giorno andranno via senza sapere quanto li amo, senza sapere che mi dispiace profondamente di essere come sono.

Mi capita sempre più spesso di odiare me stessa. Mi odio, mi guardo allo specchio e non mi riconosco.
Poi chiamo mia madre per dirle come sto, cosa ho mangiato e quando riaggancio sono più sola di prima....

CONTINUA.............